Archivi categoria: Tecniche

la grafite

La scelta delle matite per disegnare, ovunque possiate leggere, si dice importante, e si dice che le differenze tra una marca o un’altra sia determinante. Cosa valida unicamente per i professionisti. I normali esseri umani, si possono accontentare di capire che le matite sono marchiate con un numero seguito da una lettera. La lettera B indica semplicemente una matita dal tratto morbido, meno preciso e che lascia un bel segno ispessito sulla carta. La lettera H invece una matita dal tratto più duro, quindi sottile, che richiede una pressione minore sul foglio di carta; è più adatta al disegno tecnico. Il numero affianco alla lettera segnala quanto è elevata la morbidezza o la durezza della matita. In fin dei conti, per il disegno artistico, basta una 2B.

i tratteggi

Qualche info in più la potete trovare qua.

Il disegno tradizionale

Prima di tutto un po’ di psicologia.
Il disegno a mano libera è un modo efficace per capire gli aspetti salienti della tua personalità.
Provate la cosa più semplice, la prima prova:
da una foto ritagliata, che raffiguri un soggetto semplice su uno sfondo scuro possibilmente, provate a disegnarlo su un foglio di carta con la prima matita che vi capita. Senza curarvi della bellezza del risultato finale. Il segno più marcato o più morbido, già è un indice dell’impulsività. Più o meno aggressivo, più o meno calmo-meditativo.
Così come il tempo impiegato nel disegno: un disegno compiuto rapidamente è sintomo di un carattere emotivo, un disegno su cui si torna continuamente al ritocco, è sia insicurezza che ricerca ossessiva del perfezionismo (come non ricordare Leonardo da Vinci, che considerò non terminata nessuna delle sue opere, e ci tornò più e più volte nell’arco della sua vità).
Nei bambini piccoli, come molte maestre ben sanno, il disegno dà un riscontro signiificativo sulle situazione famigliare del bimbo, ad esempio (un esempio in questo ottimo articolo blog di wordpress)
Ma non è affatto necessario categorizzare nè farsi influenzare da alcun giudizio: il disegno non deve diventare un’analisi, ma una sintesi delle proprie emozioni.
E ora veniamo alle tecniche:

matita e carta!

disegno tradizionale o digitale?

Entrambi!
Oggi le opportunità sono diventate infinite. Ma chi le sa usare appieno, appartiene a un gruppo ristretto. Eppure non ci sono grandi segreti. Questo è lo sbaglio: per disegnare qualcosa, bastano carta e matita.
Cosa che sa anche un bambino. E lo fa! L’adulto si spazientisce in fretta, non ha tempo, ha paura di essere deriso per lo sgorbio su carta! E qua veniamo al punto: quando sentite qualcuno dire “ma io non so disegnare”,o che “si impara a disegnare bene solo da piccoli” ditegli pure che si impara a disegnare a qualsiasi età.
Fa parte della nostra memoria antica (ancestrale). Che oggi è moltiplicata grazie a Internet. Qualcuno si lamenta del non saper disegnare? Lo facevano gli uomini delle caverne. Non si vede il motivo per cui non possa farlo chiunque oggi! E in più basta un nulla per diventare un disegnatore di prima categoria, visto che i mezzi digitali offerti sono infiniti, per l’appunto. Forse il vero problema è che il disegno è meditazione, che richiede due cose: attenzione e tempo.